18 gennaio 2013
Rachmaninov – Danze Sinfoniche – Op. 45 – 1/5
Le danze sinfoniche di Rachmaninoff possono essere musicate anche con un pianoforte. Hanno una struttura che per le nostre orecchie, possono essere intese in modo astratto, immaginando toni e timbri nella percussione (cuore), nel fiato (polmone) e nel tasto (scheletro).
E proprio perché mantengono una distanza dalla parola, dallo specifico rumore di fondo di uno strumento, noi, come nell’atto del poetare, attraverso il linguaggio, il nostro corpo e le reciproche sensazioni che elaboriamo in emozioni, possiamo rendere carne e sangue il tutto, in un sentire comune.
Immagine presa da QUI
E si danzi allora tra questi schemi.
E si parta dalla prima danza: Non allegro: l’inciso discendente di tre note, che costituisce la base del movimento, si fa strada nel pianissimo dei violini, e poi si afferma con aggressività ritmica. Il suono dell’oboe porta verso la transizione della sezione centrale; il sassofono contralto enuncia il male d’animo; la melodia verrà poi ripresa dagli archi, prima del ritorno alla iniziale sezione che abbiamo chiamato di dinamismo ritmico; e il movimento si spegne come era iniziato.
Svegliamoci sentendo le tre note, il nostro corpo si riassoda e nuota nel gorgo nero che gira su stesso su un avvitamento senza fulcro.
L’urlo è il passaggio al sassofono.
Il tormentoso sospiro richiama gli archi che, come ali di cristallo, si diramano in strutture polimorfiche. E si ricomincia aspettando il movimento successivo, incatenati nel ritmo finale per non disperdere la memoria dell’immagine di sé.
Per ascoltare le Danze Sinfoniche Premere QUI