Tutti gli articoli di Lino

Tanti anni fa ho cominciato a scrivere poesie, per gioco, inconsapevolmente. Quei versi erano solo miei. Mi facevano compagnia, erano il mio modo personalissimo di esprimermi. All'inizio del 2012 ho cominciato a scrivere con più consapevolezza. Se nel mio primo periodo la mia espressione artistica riguardava la creazione al di fuori di me, ora la materia della mia espressione artistica sono io, le mie emozioni, le mie sensazioni. Un'introspezione dunque, profonda ma liberata. Ora voglio condividere. Ora posso svelare. Con i miei versi. Con le mie poesie.

* 17 Special Guest: Mutual Rebirths

Dopo l’uscita del mio libro di poesie in italiano “Reciproche Rinascite” e per le richieste dei pittori e dei fotografi non italiani che hanno collaborato alla stesura del libro e per le domande di alcuni potenziali lettori di lingua inglese, ho voluto tradurre la mia opera, e la ho rivissuta: una nuova creazione. Ho recitato e riscritto le poesie del libro in lingua inglese. E in parallelo ho riletto alcuni testi delle poetesse inglesi e USA dei secoli passati. Dopo più di sette diverse stesure, ho proposto la lettura del testo a un pubblico selezionato e poi lo ho affidato al traduttore Diego Luci. Ed ecco questo nuovo testo, con la speranza che sia un’altra traccia di un percorso comune.

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Immagine di copertina. “Tai Chi” di Samanta Lai.

Le rinascite avvengono talvolta senza essere volute: traumatiche e imposte da eventi che obbligano a mutamenti radicali, meravigliose per qualcosa in più che la vita può offrire, oppure disperate per gli imprevisti che tutto tolgono, ad eccezione delle cupe visioni per il futuro.

Fortuna e impegno concedono il lusso di rinascere da adulti, mantenendo i ricordi del proprio passato. In questo caso è d’obbligo che anche le memorie relative agli altri, conservate dentro di noi, rinascano concretamente, allo scopo di evitare una mera riproduzione di ciò che siamo stati. La vera rinascita ha bisogno della disponibilità altrui, del sostegno di coloro che abbiamo frequentato, in particolare delle persone più intime. Se si persegue una rinascita senza arrecare dolore a nessuno saremo in grado di esprimere i sentimenti e i desideri profondi: così facendo potremo dire di essere diventati davvero adulti, più saggi e sinceri.

Questa raccolta di 50 poesie accompagnate da immagini, di cui alcune a colori, intende suscitare nel lettore riflessioni e stimoli sul mondo, sui rapporti umani e sulle meraviglie che ciascun essere vivente porta con sé.

Il libro in versione brossura lo puoi trovare su Youcanprint: QUI

In ebook:

Smashwords: QUI

IBS:  QUI

#21 Contamination: The chaste intimacy.

The other year today in the day of Blue Monday, I listened the Flunk’s song – Blue Monday. Do not know why, but  I listened again, as I wrote under hypnosis. I reread the poem or rather what it’s intentions were and I felt a sense of shame, like I’m naked in front of everyone in the main square of the city. My intimacy without veils. After the surprise, I wrote the verses that automatically tried to express that my state. I published the second paper, but not the first. The second paper speaks of the first that has not been done to see anyone until now. And after a year I expose him, still do not understand why I had that feeling. And maybe I touched something beyond me.

 

FREEDOM

 I bent

by hands

Swing

for the error

that was believed.

I treated

with crap

by empty

words

for the hypocritical

voluptuousness,

I reversal

isolated

requests

nursing

which are reverse

on deaf

companions.

I wish

instead

a ship

safe,

for routes

without yet,

that are far

by orders

of greedy

fidelity.

 

This is the script that later censured the first written:

 

SHAME

You know when

is too addictive

and you do not want to post

an idea, a script

or a poem?

Because it is too

direct

and defenseless?

Here this time

poetry does not appear

although present,

but this is a sin

not offer the music

in this moment

acrid present.

To listen Flunk – Blue Monday, you click HERE

# 21 Contaminazioni: pudiche intimità

L’altr’anno proprio oggi nel giorno del Blue Monday, io ascoltai la canzone dei Flunk – Blue Monday. Non so perché,  ma ascoltandola di nuovo, scrissi come sotto ipnosi. Io rilessi la poesia o per meglio dire quello che ne erano le intenzioni e provai un senso di pudore, come se fossi nudo davanti a tutti nella piazza principale della città. La mia intimità senza veli.  Dopo un senso di stupore, in automatico scrissi versi che tentarono di esprimere quel mio stato, e successivamente la feci leggere ad alcuni. Il secondo scritto parla del primo che non è stato fatto vedere ad alcuno fino ad oggi. E dopo un anno lo espongo, continuando a non capire perché ho provato quella sensazione. E forse ho toccato qualcosa che oltrepassa me.

Eccola:

LIBERTA’

Piegata

da mani

battenti

per errore

creduto.

Trattata

con schifo

da vuote

parole

per ipocrite

voluttà,

rigiro

isolate

richieste

di cura

riverse

su sordi

compagni.

Desidero

invece

una nave

sicura,

per rotte

senz’ancora,

lontano

da ordini

d’avida

fedeltà.

 

Lo scritto successivo che censurò il primo:

PUDORE

Avete presente quando

è troppo coinvolgente

e non volete postare

una idea, uno scritto

o una poesia?

Perché troppo

diretta

e senza difese?

Ecco stavolta

la poesia non appare

benché presente,

ma è un peccato

non offrire la musica

in questo attimo

d’acre presente.

 

Per ascoltare Flunk – Blue Monday  premi QUI 

 

 

 

 

@ 11 poetically: The happy crescent moon

April 8, 2014 

The Syrian musical tradition is characterized in general as that of the neighboring Arab countries (Egypt, Lebanon, and Iraq) and the crescent moon itself, the importance given to improvisation. The main form is the “taqsim” impromptu prelude to a solo instrument, in free rhythm. Its voice is the equivalent layali, a vocalise the words “yālayl, ya ‘Ayni” (“oh night, oh my eyes”).

The most popular tools are the ud, or Arabic lute (then imported into Italy in 1400, and made a major contribution to Renaissance music).

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Oud – taken from HERE 

The qanun, a kind of zither trapezoidal or kanun, is a stringed instrument with 78 strings of the classical Arabic tradition. It consists of a trapezoidal zither, with numerous choirs of strings thesis on a soundboard of parchment. The length of the strings can be changed before execution by acting on small metal frets, thus changing the tuning in function of the chosen scale. The strings are plucked by two big horn plectrums.

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Qanun – taken from HERE

The qanun has in music teaching Arabic, Greek and Turkish has the same function that the monochord has played in the medieval west: it is a practical tool for learning intervals. It was introduced in the West in the Middle Ages, with the name of Cannon.
Nay, flute straight (dating back to 5000 years ago. Researchers have discovered artifacts in the ancient city of Ur). The ney (a word of Iranian origin) is a reed flute composed of 9 nodes and its holes follow strict mathematical rules, which are useful for the execution of the different maqam (Arabic for place or location).

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Nay – taken from HERE

Each maqam describes the “tonal-spatial factor” or set of musical notes, including models and the development of the traditional melody, freeing up the “rhythmic-temporal component” because it is open to the feelings of everyone, even the Andalusians Far West.

The century-old trade between Maghreb (Morocco, Algeria, Tunisia and Makresh;) (Libya, Egypt, and Medioeriente) musical instruments have merged, edited and regenerated, through the Roman Empire and the Maritime Republics, to the empires of the day our.

And everything still passes today in Syria, under the sound of bombs in the country by numerous vocal, ethnic groups and sounds throughout Europe and Asia.

We are happily surrounded by these millennial sound improvisations, where the sun and moon playing in this crescent moon who lives in the Mediterranean.

It is a harmonious mixture that appears in modern Syria and in the Andalusian guitar …. And at the heart of who plays them.
To listen to the guitar Syrian and Andalusian click HERE

@11 PoeticaMente: La felice mezzaluna

8 aprile 2014 

La tradizione musicale siriana si caratterizza, come in generale quella dei paesi arabi limitrofi (Egitto, Libano e Iraq)e nella mezzaluna propriamente detta, per l’importanza conferita all’improvvisazione. La sua forma principale è il taqsim, preludio estemporaneo per uno strumento solista, in ritmo libero. Il suo equivalente vocale è il layali, un vocalizzo sulle parole «yālayl, ya ’aynī» («oh notte, oh miei occhi»).

Gli strumenti piū diffusi sono lo ud, o liuto arabo (importato poi in Italia nel 1400 e diede un contributo fondamentale per la musica rinascimentale).

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Oud — prelevato da QUI

 

Il qanun, una sorta di cetra trapezoidaleo o kanun, è uno strumento cordofono a 78 corde della tradizione classica araba. Consiste in una cetra trapezoidale, con numerosi cori di corde tesi su un piano armonico di pergamena. La lunghezza delle corde può essere modificata prima dell’esecuzione agendo su piccoli capotasti metallici, cambiando così accordatura in funzione della scala prescelta. Le corde vengono pizzicate tramite due grossi plettri di corno.

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Qanun – prelevato da QUI

Il qanun ha nella didattica musicale araba, greca e turca la stessa funzione che il monocordo ha rivestito in quella medioevale occidentale, di strumento pratico per l’apprendimento degli intervalli. Venne introdotto in occidente nel medioevo, con il nome di cannone.
Il nay, un flauto dritto (risale a 5000 anni fa: ne sono stati reperiti alcuni nell’antica città di Ur). Il ney (parola di origine iraniana) è un flauto di canna composta da 9 nodi e i suoi fori seguono rigide regole matematiche, utili per l’esecuzione dei diversi maqam (che in arabo significa luogo o posizione ).

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Nay – prelevato da QUI

Ogni maqam descrive il “fattore tonale-spaziale” o insieme di note musicali, compresi i modelli e lo sviluppo della melodia tradizionale, lasciando libera la “componente ritmico-temporale”, perché è aperto alla sensibilità di ognuno, anche dagli Andalusi dell’estremo occidente.

Dai millenari scambi tra Magreb (Marocco, Algeria, Tunisia;) e Makresh (Libia, Egitto, e Medioeriente) gli strumenti musicali si sono fusi, modificati e rigenerati, anche attraverso l’impero Romano e le Repubbliche Marinare, fino agli imperi dei giorni nostri.

E tutto passa ancora oggi in Siria, sotto il rumore delle bombe, nel paese dalle numerose vocalità, etnie e richiami sonori per tutta l’EuroAsia.

Siamo circondati da queste improvvisazioni millenarie, dove il Sole e la Luna giocano a nascondino in questa felice mezzaluna che abita nel Mediterraneo.

E una armoniosa commistione appare nella moderna chitarra siriana e in quella andalusa…. E nel cuore di chi le suona.
Per ascoltare la chitarra siriana e andalusa premere QUI

Welcome my world suspended ..

Posted on December 26, 2012

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Picture is taken HERE.

A woman who waits …
So I imagine my world suspended. I am waiting for something or someone, maybe inspiration, for me she is a woman. And it arrives on time. Catches me sometimes suddenly, and then I transcribe what I feel, what I feel.

Now I have created this virtual place. Here I find myself to chase dreams and sensations, and here I will share them with you. The adventure begins now. Welcome, and happy to meet you …

Lino.

 

Benvenuti nel mio mondo sospeso …

Pubblicato 26 dicembre 2012

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Immagine presa QUI

Una donna che aspetta…
E’ così che immagino il mio mondo sospeso. In attesa di qualcosa o qualcuno, magari l’ispirazione, che per me è donna. E puntualmente essa arriva. Mi coglie a volte all’improvviso, e non posso che trascrivere ciò che sento, ciò che provo.

Ora ho creato questo luogo virtuale. Qui mi ritroverò ad inseguire sogni e sensazioni, e qui li condividerò con voi. L’avventura comincia adesso. Benvenuti, e felice di conoscervi…

Lino