@23 Poetically: Occurrences

Occurrences make real the illusion of order events between “before” and “after”. They are feeble ties between individuals and society. We share schemes on the day and night with fictitious dates. We establish contiguity between symbols and meanings.

 

Social conventions and personal prop memories with hope are a real segment our lives, for which we, at every moment, we bring entire memory and the past here, now.

 

It was a hot day on October 25th 1990. I was on leave for a day from the military service. Early in the morning, before dawn, I ran to catch the train. I had to take an exam at the university. It was a day with a positive view of life: from the air, the trees, warm and gentle wind of Rome. I went through the exam with a calm and confident style and with the highest vote. I went back to the barracks and fellow seemed pleased to listen my stories of that day, times, steps, crossings, the shops, the anecdotes that follow after the storms, operations and blood tests.

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Near Spanish Steps (Rome) on Sunday afternoon.

 

And even more so a qualifying exam for History and Philosophy October 25, 2001, I sustained a qualifying exam to teach “history and philosophy.” I wrote about the wars of a hundred years. I quoted the battle Azincourt – October 25, 1415, where the British won outnumbered against the French. After just a few days, I saw the film by Kenneth Branagh – “Henry V” that deals with these vicissitudes. That day was happy.

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Kenneth Branagh – “Henry V”

 

In a more remote time, in another 25 October, in a quiet street (a Sunday afternoon), I received a modest kiss and I blushed with surprise and joy. It was only a kiss. And then there was a smile all day.

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Paradiso Street – Valmontone (Roma)

 

And finally, I ran a marathon of 12 km. I got my personal best (25 October 2002). During the race, the rain was almost a caress.

 

The anecdotes with the meanings about real facts, are used to embroider a pattern of flashes of life, where we want that day, like every day, we thank ourselves, because we try to keep the promise to preserve a treasure .

@ 23 POETICALLY: RICORRENZE

Le ricorrenze sono tentativi di rendere concreta l’illusione di un ordine negli eventi e di affermare una coerenza di un prima e un dopo. Sono legami che appaiono e si disfano tra individuo e collettività. La condivisione di atti con schemi tra giorno e notte per date da noi inventante e nominate, stabilisce una contiguità e una alleanza nel conservare simboli e significati.

Sotto a queste convenzioni sociali vi sono quelle personali che puntellano i ricordi con la speranza che permangano nella curva o segmento di vita, per la quale in ogni istante portiamo tutta la memoria e il passato qui, ora.

Che giorno caldo fu il 25 ottobre 1990, in licenza per un giorno dal servizio di leva e di buon mattino, prima dell’alba, la corsa per prendere il treno e fiondarsi all’università per sostenere un esame. E quella sensazione dove tutto sembra amichevole: dall’aria, agli alberi, al vento caldo di Roma, ma non invasivo e cafone. E nell’attesa una strana sicurezza e calma che portò a superare l’esame come si voleva che fosse, con massimo risultato. E il ritorno in caserma ove tutti parvero lieti di sentire racconti del vivere quotidiano: di orari, passi, incroci, negozi, e aneddoti che seguono dopo tempeste, operazioni e analisi del sangue.  

 

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Nei pressi di Piazza di Spagna (Roma) di domenica pomeriggio.

E ancor di più un esame di abilitazione proprio per storia e filosofia il 25 ottobre 2001 dove si scrisse delle guerre dei cent’anni e anche con una citazione della battaglia di battaglia di Azincourt del 25 ottobre 1415, dove vinsero gli inglesi in inferiorità numerica contro i francesi. E di lì a pochi giorni mi precipitai a vedere il film di   Kenneth Branagh – “Enrico V” che tratta proprio di queste vicende. E fu lieto anche quel giorno. 

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Kenneth Branagh nel Film “Enrico V”

In un tempo più remoto dove l’anno, però, è impolverato di numeri, un altro 25 ottobre in una via di primo pomeriggio con le strade silenziose domenicali e quasi pigre di movimento, per il quale ci fu un pudico bacio di rossore crepitante sorpresa e riflessi di gioia. Solo uno. E poi fu un sorriso per tutto il giorno. 

 

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Via Del Paradiso – Valmontone (Roma)

E infine una gara di 12 km di corsa, dove fu raggiunto un record mai superato nel 2002. Con pioggia, ma ogni goccia era tepore per il sudore.

Aneddoti con significati e simboli artefatti, di fatti reali, ma usati per ricamare una trama di sprazzi di vita, dove si vuole e si è convinti che questo sia un giorno, come ogni giorno, nel dire grazie a se stessi, perché ancora si è e si ha pregio di mantenere la promessa di un tesoro.