@ 4 Poetically: The Funk Revolution

February 6, 2013 

Funk is REVOLUTION in black music took place in the same period in which the social movements of the sixties were the center of attention in the U.S. and around the world. With soul and jazz, and something else appeared: A New Groove. The Godfather of Soul, he went beyond his original field: “Papa’s Got A Brand New Bag”, 1965. He shifted his rhythm on the first and third beat, rather than on the second and fourth. He took as gospel and jazz, and he defied all the rules. The guitar and jumping the bass, the “out of time” with the voice of his lungs.

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James Brown taken from HERE

“[…] Come here sister…..Papa’s in the swing
He ain’t too hip…about that new breed babe
He ain’t no drag
Papa’s got a brand new bag [..]“

To listen Papa’s Got a Brand New Bag (Olympia 1967) go HERE

@4 PoeticaMente: La rivoluzione Funk

6 febbraio 2013 

UNA RIVOLUZIONE ebbe luogo nella black music proprio nello stesso periodo in cui i movimenti sociali degli anni Sessanta andarono a porsi al centro dell’attenzione negli USA e nel mondo. Con il soul e il jazz, ma qualcosa di altro apparve: un nuovo Groove. Il padrino del soul, lui stesso andò oltre il suo campo originario: “Papa’s Got A Brand New Bag”, del 1965. Spostò l’accento ritmico sulla prima e sulla terza battuta della misura, anziché sulla seconda e sulla quarta. E prese così il gospel e il jazz e sfidò tutte le regole. La chitarra che salta e il giro di basso: “fuori tempo” e urla a squarciagola.

QUESTA CANZONE è IL PROTOTIPO DEL BRANO FUNK. E qui iniziò il genere tutt’oggi saccheggiato ovunque: dalla pubblicità, al 90 % di tutto quello che sentiamo per strada, negli autobus, nella metropolitana, nelle musichette di entrata dei negozi. QUI è L’INIZIO DEL NOSTRO ORECCHIO INTERNO DI NOI OCCIDENTALI. QUI è IL SOTTOFONDO DELLA NOSTRA ESTETICA INCONSCIA: DAI 45 ANNI IN Giù.

IL CORPO, IL MOVIMENTO DEL BACINO, IL SOTTOFONDO DI NOI STESSI CHE FINALMENTE DOPO SECOLI, EMERGE IN TUTTI I COLORI DELLA PELLE DELLE GENTI.

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James Brown preso da QUI

“[…] Come here sister…..Papa’s in the swing
He ain’t too hip…about that new breed babe
He ain’t no drag
Papa’s got a brand new bag [..]”

Per ascoltare il brano Papa’s Got a Brand New Bag (Olympia 1967) vai QUI

# 7 Contamination: Woke up from sleep of stone

February 5, 2013

By “All Quiet on the Western Front ”. E. M. Remarque.

 

“[..] 
 He fell in October 1918, on a day so calm and quiet on all fronts, the bulletin of the Supreme Command was limited to these words:” All Quiet on the Western Front. “He had fallen forward and lay with his head on the ground, as if asleep. When he turned around he saw that he could not have suffered long: his face wore an expression so serene, almost as if he was glad to finish so […] ‘
 –

 

Listen to this symphony (Robert Alexander Schumann’s Symphony). Try to rivevere inside these sounds, while this soldier recovers his humanity, just at the moment when it kills itself (the enemy). He kills his enemy, and at that moment he, for the first time, looks into his eyes. And he knows that both are dying.

From the 23-th minute when he is about to shoot and tries to reach it; after when he sees it fall. And he understands too late. You hear the sound of the strings. He feels the humanity in itself, but just at the moment when one takes to his fellow man. The absurd war, murder. If one can identify with this, really: he faints because he feels the horror. And do not cry. No, too easy. Do you hear the music from the 23 th minute when playing wind instruments and strings, and to 23:50. BEHOLD HIM THE FEEL. FEEL IT IN YOUR HEART. COMING OF THE WIND WHO KILLED HIM IN HIS HEART and THE FEEL .. After hearing that, we can cry. Yes, once you can cry for all the dead in a sleep of stone.

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Robert Schumann – image taken HERE

To listen to the symphony no. 4 click HERE

#7 Contaminazioni: Svegliato dal sonno di pietra

5 febbraio 2013  

Da “Niente di nuovo sul fronte occidentale”. E. M. Remarque

“[..]
Egli cadde nell’ottobre 1918, in una giornata così calma e silenziosa su tutto il fronte, che il bollettino del Comando Supremo si limitava a queste parole: “Niente di nuovo sul fronte occidentale”.
Era caduto con la testa avanti e giaceva sulla terra, come se dormisse. Quando lo voltarono si vide che non doveva aver sofferto a lungo: il suo volto aveva un’espressione così serena, quasi che fosse contento di finire così […]’
—
Sentitela, (sinfonia di Robert Alexander Schumann) vivetela mentre riacquista l’umanità questo soldato mentre uccide se stesso (il nemico ) guardandolo per la prima volta negli occhi. E sa che muore anche lui.

Dal 23-simo minuto quando lui sta per sparare e cerca di raggiungerlo; dopo quando lo vede cadere. E capisce troppo tardi. Sentite il suono degli archi. Sente l’umanità dentro sè, ma proprio nel momento in cui la toglie al suo simile. L’assurdo: la guerra, l’omicidio. Se uno si immedesima in questo, veramente: sviene perché sente l’orrore. E non viene da piangere. No: troppo facile.  Sentite dal 23 esimo minuto come giocano fiati e archi e al 23:50 ECCO LUI LO SENTE LO SENTE DENTRO IL CUORE. ARRIVA IL FIATO DI CHI HA UCCISO NEL SUO CUORE. e LO SENTE.. Dopo averlo sentito si più piangere.  Sì.  Dopo si può per tutti i morti, in un sonno di pietra.

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Robert Schumann – immagine presa da QUI

 

Per ascoltare la sinfonia n. 4 di Schumann premere QUI

@ 3 Poetically: Woman at the window

January 30, 2013 

 

What are you looking at this woman?

It looks like she’s watching the road.

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Gustave Caillebotte, “Woman at the window” (1880) taken from HERE

 

Yes, this woman is looking at the way her of her past and many manifestations of the ego and safe collection of what is behind her, with a calm and static vision of support to the interior of the room.

 

This is an overview of all the manifestations of what has been, what with the uncertainty of what might still be; of the many faces that will appear and they are now and still waiting for a response from them and from the indifferent external environment, or they are waiting for our nod.

 

A nod to our viewers.

@3 PoeticaMente: Donna alla finestra

30 gennaio 2013 

 

Cosa guarda questa donna?

Sembra mirare le strade.

 

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Gustave Caillebotte, Donna alla finestra (1880) preso da QUI

 
Sì le strade del proprio passato e di tante manifestazioni dell’io e di raccolta sicura di ciò che è dietro le spalle, con una visione calma e statica di supporto all’arredamento interno.

Una vista panoramica di tutte le manifestazioni di ciò che si è stati e il problema di quello che potrebbero essere ancora, di tanti volti che dovranno assumere e che lì ora sono fermi e in attesa di una risposta da loro stessi e dall’ambiente stesso che però sembra indifferente, o in attesa di un nostro cenno.

Nostro cenno di spettatori.

 

# 6 Contamination: Shy gifts spring

January 29, 2013

 

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Picture taken HERE

 

My sister gave me the image of Him (Johannes Brahms), thus illuminating the shadowy spring day.

 

And that gift was the alternation of light and cloud in the alternating movement of the two themes decidedly mixed. The first theme, very lyrical and melancholy, brings an atmosphere of sore nostalgia for events never happened and he evoked. Like a restless throb along a century. And this is in contrast to the second theme, introduced by woodwinds, Notable for its intense rhythmic and bringing the emotional rainbow as the omen of summer rain (4 minutes and 10 seconds.) – And the yearning of the arches in 4 minutes and 40 seconds.

 

In this sonata for the first time is not required to repeat the exposure of themes, which are two: the first is drawn in from the opening two sections of violins, cellos and horns from the second, and it is characterized by the broad range of seventh . The absence of a second exposure sheds particular light on the relations between the different moments of the movement, in the development undergone by the first theme, there is one that appears in the second half for the use wind instruments, which seem to want to turn everything into a choir, from which, however, the theme wriggles free quickly to return to his true nature melodic.

 

What a paradox: what was an early in his career as a composer room, which was tricky with the wind instruments, uses an imposing orchestra here and follow it by arches, which Gently reproduce musical cells that make up their towing. As the silence after the rain, as soon as interrupted by the whispers of the rays of the clouds thinned out.

 

Me and the picture of him with my sister and from the eighth minute the musical work, with the whole orchestra this time, we invite everyone who is willing.

 

To listen “L’allegro ma non troppo” of the Fourth Symphony,  click HERE

#6 Contaminazioni: Timidi regali primaverili

29 gennaio 2013

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Immagine presa QUI 

L’immagine iniziale di Lui (Joahnnes Brahms), mi fu regalata dalla sorella illuminando così un ombroso giorno di primavera.

E che regali l’alternanza di luce e nuvole fuori e nel movimento con lo sviluppo alternato di due tematiche decisamente contrastanti. Il primo tema, molto cantabile e malinconico, riporta ad un’atmosfera di dolente nostalgia già allora assieme alla sorella per eventi mai accaduti e di Lui evocati. Come un inquieto palpito lungo un secolo. E a questo si contrappone il secondo tema, introdotto dai fiati, caratterizzato da una linea ritmica intensa e riportando l’arcobaleno emotivo come la pioggia presaga dell’estate (4 minuti e 10 secondi.) – e lo struggimento degli archi nel 4 minuto e 40 secondi.

In questa sonata per la prima volta non è richiesta la ripetizione dell’esposizione dei temi, che sono due: il primo, disegnato in apertura dalle due sezioni dei violini, il secondo da violoncelli e corni ed è caratterizzato dall’ampio intervallo di settima. L’assenza di una seconda esposizione getta una luce particolare sulle relazioni tra i diversi momenti del movimento, nel quale tra le varie elaborazioni alle quali è sottoposto il primo tema c’è quella che compare nella ripresa a opera dei fiati, che sembrano volerlo trasformare in un corale dal quale però il tema si divincola ben presto per tornare alla sua vera natura melodica.

Che paradosso, il compositore da camera degli inizi, delicato con i fiati, utilizza un’imponente orchestra e la fa seguire da archi che delicatamente ripropongono cellule movitiche che fanno da loro traino. Come il silenzio dopo la pioggia, appena interrotto dai sussurri dei raggi delle nubi diradate.

E io e l’immagine con me e mia sorella di quel giorno dall’ottavo minuto, con tutta l’orchestra stavolta, invitiamo ognuno che ne abbia voglia..
Per ascoltare l’allegro ma non troppo della IV sinfonia premere QUI