* 1 Special Guest: She was born in a home of women

February 24, 2013

“Born in a home women” is the second novel by Cetta De Luca , available in many libraries throughout Italy. In Erudite www.lerudita.com site, you will find the list.

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This home is a place for women that propagates in space, it collects private moments and public events, where no occurrence is left in oblivion.

Is a home that retains the attempts to communicate more and more intense, driving the growth of a Republic. And the women of this home grow from alleged uncertainties tired roles.

The apparent weaknesses constitute a compelling and innate ability to preserve, learn, test and liberate more and more intense emotions and hopes for a common future. A continuous and incessant building as possible, where children and parents learn together with the love of life and gives it to new tenants.

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*1 Special Guest: Nata in una casa di donne

24 febbraio 2013

 

“Nata in una casa di donne” è il secondo romanzo di Cetta De Luca, reperibile in tante librerie in tutta Italia. Nel sito di L’Erudita www.lerudita.com trovate l’elenco.

 

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Questa casa di donne è un luogo che si propaga nello spazio raccogliendo e stratificando momenti interiori ed eventi pubblici, dove nessun accadimento è lasciato nell’oblio.

È una casa che conserva i tentativi di comunicare in modo sempre più intenso, percorrendo la crescita di una Repubblica. E le donne di questa casa crescono da presunte incertezze per fiaccanti ruoli prestabiliti.

Le apparenti debolezze non sono altro che una irresistibile e innata capacità di preservare, conoscere, sperimentare e liberare sempre più intensamente emozioni e speranze di un comune futuro. Una continua e incessante costruzione del possibile, dove figli e genitori, assieme apprendono l’amore per la vita nel consegnarlo ai nuovi inquilini.
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# 10 Contamination: The angel of this earth: Patti Smith

February 21, 2013 

Patti in “Glory” shares a message without apportioning blame or blood, with a blues style that is of this earth: that is for all.

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“Gloria” in ancient languages ​​also means cheer and clap. Have someone turn up. Bring it to light. He who walks around the many and he brings the message. XLEOS: what gives off light. But sometimes it also says what comes from the darkness, from death and grief. It therefore offers hope.

“Gloria” proclaims hope from the pain, similar to the old Lutheran hymns, where there is a direct relationship with the transfigured child of God.

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The musical group “The Doors” resumed and changed the text from “Them”, announcing the transfiguration as interior journey, regardless of the religious community of reference. A dream-like elevation that opens the “DOORS”. The child is already transfigured, through a unique interior journey.

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Patti Smith, without detracting from the Doors and Them, takes a step forward for our future. The song is about this man who died taking charge of blood and guilt of all. She accepts the glory, the light and the message, but not as a medical disease of darkness. Not because you have to remove the stain of murder. Accept the glory of man. She opens its doors to this man, these men here on earth. Not another world. The glory here on earth for all. A secular message.

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#10 Contaminazioni: L’angelo di questa terra: Patti Smith

21 febbraio 2013 

Patti nella sua canzone “Gloria” offre un messaggio laico di condivisione senza colpa e richiesta di sangue e trasfigura e reinterpreta canzoni del passato, trasformandosi in una cassa di risonanza blues. Il BLUES DELLA TERRA: di questa terra, cioè di tutti.

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“Gloria” nelle lingue antiche significa anche l’acclamazione, il battere le mani. Far alzare qualcuno. Portarlo alla luce. Colui che cammina intorno ai molti e porta il messaggio. XLEOS: ciò che fornisce luce. Ma talvolta si dice anche di ciò che viene dal buio, dalla morte, dal dolore. E perciò offre una speranza.

Ma “Gloria” annuncia la speranza partendo dal dolore, in analogia ai vecchi canti luterani, dove vi è il rapporto diretto con il figlio di Dio trasfigurato.

 

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Il gruppo musicale dei Doors riprese il testo dai Them e lo modificò annunciando la trasfigurazione come viaggio interiore, a prescindere dalla comunità religiosa di riferimento. Una elevazione onirica che apre le “PORTE”. Il bambino è già trasfigurato, attraverso una singolare esperienza interiore.

 

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Patti Smith, senza nulla togliere ai Doors e ai Them, compie un passo innanzi per il nostro futuro. Nella canzone si parla di questo uomo che è morto e si dice che sia trasfigurato facendosi carico del sangue e della colpa. Lei accetta la Gloria, la luce e il messaggio, ma non in quanto medicina della malattia dell’oscurità. Non perché si deve togliere la macchia dell’omicidio. Accetta la Gloria dell’uomo. Apre le sua porte a questo uomo, a questi uomini qui in terra. Non di un altro mondo. La Gloria qui in terra per tutti. UN MESSAGGIO LAICO.

Per ascoltare GLORIA premere QUI

 

# 9 Contamination: A breath that is already melody: Nina Simone

February 18, 2013 

Nina Simone, stage name of Eunice Kathleen Waymon (Tryon, February 21, 1933 – Carry-le-Rouet, April 21, 2003).

He was a singer, pianist, writer, and activist for civil rights. It was especially jazz interpreter, although his style varied between different genres, from soul, blues, folk and gospel.

But she also expresses a musical style classic. She is an example of how the heart, technique, talent know no picket fences.

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For example, in his song “Sinnerman”, we have Johann Sebastian Bach. The Toccata and fugue.

She follows the stairs with his full-bodied timbre and blood and in the regularity of counterpoint, his voice breaks out in the first minute slowly with a growing tension and withheld. Of this man who brings sleep and blunting of reason, a man she loved, but who is stingy with answers. And then she increases the timbre from the second minute and calls him, keeping order so stepped down, without excess. And then in the second minute he opened his voice. And he repeatsand with recall in rhythmic blouse, as if he corrected himself or his name from the stadium in a wave with the arm that wants attention. And then near the end of of the third minute, she takes up the rhythm and the orchestra goes alone. The rhythm is now expressed with the counterpoint. And she repeated again involving the listener and then she closes the fugue playing the piano.

 

UNIQUE. WONDERFUL. The rhythm and takes her as if it were in fugue for excellence, along with the orchestra starts and does not sing anymore: she emanates tones only with your breath! And in the seventh minute her voice, and no longer the plan, is leading the orchestra: IMMENSE.

To listen Sinnerman click HERE.

#9 Contaminazioni: Un respiro che è già melodia: Nina Simone

18 febbraio 2013  

Nina Simone, nome d’arte di Eunice Kathleen Waymon ( Tryon, 21 febbraio1933 – Carry-le-Rouet, 21 aprile 2003).

Fu una cantante, pianista, scrittrice e attivista per i diritti civili. È stata soprattutto un’interprete jazz, anche se il suo stile variava fra diversi generi, dal soul, al blues, al folk e al gospel.

Ma lei esprime anche il classico. Lei è l’esempio di come cuore, tecnica, talento non conoscano steccati.

 

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Per esempio nella sua canzone Sinnerman, abbiamo Johann Sebastian Bach. Le toccate e le fughe.

Lei segue le scale con il suo timbro corposo e sanguigno e nella regolarità dei contrappunti, la sua voce erompe nei primi minuti piano piano, con una tensione crescente e trattenuta. Di questo uomo che porta il sonno e l’ottundimento della ragione, di un uomo amato, ma avaro di risposte.

E lei allora dal secondo minuto aumenta il timbro e lo richiama, mantenendo ordine in modo dimesso, senza eccedere. E poi nel secondo minuto apre la sua voce. E lo ripete, con richiami ritmati nel blouse, come se si corresse o si chiamasse in un’onda da stadio, con il braccio che vuole attenzione. E poi quasi alla fine del terzo minuto riprende il ritmo e l’orchestra va da sola. Il ritmo fa da contrappunto. E lo ripete ancora coinvolgendo l’ascoltatore e poi lei chiude la fuga suonando il piano. UNICA. MERAVIGLIOSA. 

Perché poi il ritmo riprende e lei come se fosse nella fuga per eccellenza, assieme all’orchestra ricomincia e non canta più: emana le tonalità solo con il respiro !

E al settimo minuto la sua voce, e non più il piano, guida l’orchestra: IMMENSA.

Per ascoltare Sinnerman premere QUI.

@ 5 poetically: time for us and not for others

February 15, 2013

 

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Eva D. Cowdery (American, 20th century) “Girl Reading” on the Boston Art Club label, signed lr Eva D. Cowdery, taken from HERE

 

This was a revolutionary act.

Time for yourself and not for others.

Full time and experienced.

 

The painting has red hair and rosy lip in a single triangle of the white page with the face of intense concentration and contemplation wonderful.

Where contemplation is harmonious union already undivided green hope of affirmation of self.

She does not wait for ratings from other people’s looks and even letters of severe judgments.

I am for me in reading this air of freedom unconquerable.

@5 PoeticaMente: Il tempo per noi e non per altri

15 febbraio 2013  

 

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Eva D. Cowdery (American, 20th century) “Girl Reading” on Boston Art Club label, signed Eva D. Cowdery l.r., preso da QUI

Questo era un gesto rivoluzionario.

Tempo per sé e non per altri.
Tempo pieno e vissuto.

Il dipinto offre il rosso capello e roseo labbro in unico triangolo della bianca pagina con volto di intensa concentrazione e di meravigliosa contemplazione.

Dove la contemplazione è armonica unione già indivisa dell’affermazione verde speranza di sé.

Non si aspettano giudizi da altrui sguardi e neanche missive di severi giudizi.

Io sono per me nella lettura di questa aurea d’invitta libertà.

# 8 Contamination: Clara Schumann: listening humble and generous sharing: the basics of excellence

February 12, 2013 

 

Clara Schumann in this sonata for violin and piano, played by Jozsef Joachim: great violinist and collaborator of Johannes Brahms wrote for him the first two quartets and a few steps of Richard Wagner in the last quarter; this is to say the size and estimated that they had all of this wonder. She, Clara, felt and understood the violin is no longer exclusively as a solo instrument, but also as if it were an essential part of compositional fabric with the piano. Both tools here talk as equals.

 

The virtuosity resulting from the two instruments, assuming a resigned tone, dialogue in increasingly dense textures where the concerts of violin and piano is increasingly becoming bases for any concerts for orchestra and piano and / or violin. The same Brahms with the advice of his friend Joachim, took nearly 14 years to go from a piano concerto at the first symphony.

 

Clara, played the piano and his work with violinist Joachim with equal virtuosity. She he experienced a world where even today we are immersed. In these his “3 Romances for Violin and Piano, Op. 122 “pinched violin bow goes hand in hand with the slow tones of the piano, without exceeding, so that the variations increasingly acute, do not become a virtuosity elementary and vain. And she could in this also with Robert A. Schumann, her husband, who she felt and composed musical works.

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Clara Schumann. Image taken from HERE

 

She was listening with a humble purpose of sharing every creation. She was excellence.

To listen to the “3 Romances for violin and piano, Op. 122 “click HERE

#8 Contaminazioni: Clara Schumann: ascolto umile e condivisione generosa: le basi della eccellenza

12 febbraio 2013

 

Clara Schumann in questa sonata per violino e piano, suonò con Jozsef Joachim: grande violinista e collaboratore di Johannes Brahms che compose per lui i primi due quartetti e alcuni passi di Richard Wagner degli ultimi quarti; questo per dire la grandezza e la stima che tutti avevano di questo portento. LEI, Clara, provò e intese l’elaborazione del violino non più esclusivamente come strumento da solista, ma anche nel tessuto compositivo con il pianoforte. Entrambi gli strumenti qui dialogano alla pari.

 

E da qui il virtuosismo scaturito dai due strumenti, assumendo un tono dimesso, dialogano in trame sempre più fitte dove i concerti di violino e pianoforte si trasformano sempre più in basi per eventuali concerti per orchestra e pianoforte e/o violino. Lo stesso Brahms con Joachim impiegò quasi 14 anni per passare da un concerto per pianoforte alla prima sinfonia.

 

E LEI, Clara, suonò le sue opere al pianoforte e con Joachim al violino, alla pari e sperimentando un mondo cui ancor oggi siamo immersi. In queste sue “3 Romanze per violino e pianoforte op. 122”, l’arco pizzicato del violino cammina di pari passo con i timbri lenti del pianoforte, senza mai eccedere, affinché le variazioni sempre più acute non debordassero nel virtuosismo elementare e vanitoso. E LEI riusciva in questo anche assieme a Robert A. Schumann, suo marito, che la ascoltava, provava e poi lui stesso ricomponeva.

 

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Clara Schumann. Immagine presa da QUI

 

Lei era dotata di un ascolto umile  teso a condividere ogni sua creazione. Lei era l’eccellenza.

Per ascoltare le “3 romanze per pianoforte e violino op. 122” premi QUI